Il delitto di Motta Visconti. Sul palcoscenico del macabro
Il delitto di Motta Visconti. Sul palcoscenico del macabro.
Riti e miti di un protagonismo perverso.Dai traumi subiti, al delitto agito.
Chi è stato traumatizzato, può traumatizzare.Un percorso di pensiero dalle vittime agli autori di omicidi .La sofferenza o la gioia di vivere possono essere trasmesse nelle relazioni, segnando così il proprio destino.
Spesso i mass media riferiscono di eventi atroci che accadono in contesti familiari, che per la maggior parte delle persone rappresentano un nido protettivo, ma che a volte possono risultare pericolosi poichè contenitori di forti emozioni.
Come dice Jodoroswky la famiglia può essere un tesoro, ma anche un trappola.Ogni adulto conserva in sé il bambino la cui vita psichica è stata inevitabilmente influenzata dal contesto mentale ed affettivo che lo ha accolto.
Se per una crescita sana è necessaria una madre sufficientemente buona, una crescita “interrotta” è causata dalla noncuranza genitoriale che risulta pertanto traumatica in quanto caratterizzata da lontananza, insensibilità, tirannide, sfruttamento, svalorizzazione e soprattutto non rispetto dei limiti.
Tutte queste caratteristiche elencate non garantiscono al bambino delle condizioni minime di sicurezza emotiva e mentale, arrestando e alterando il normale e sano sviluppo.In tal modo viene minata l’identità e vengono sottratte le risorse per affrontare la vita.A sua volta ciò che il genitore perpetra nei confronti del figlio, lo ha subito in passato.
Minare inconsapevolmente l’esistenza psichica del bambino vuol dire favorire l’alterazione della sensibilità e della consapevolezza, quindi una disorganizzazione mentale accompagnata da reazioni apparentemente incongrue.Paradossalmente il rifiuto, diniego del genitore fa cedere il bambino allo stesso “abusante” e all’ambiente che non gli crede, con una grave conseguenza, cioè il restare legato ad esperienze dolorose e di vuoto e sperimentare la frammentazione dell’identità.
Questo “assassinio di anima” può diventare terreno fertile per future condotte folli, che possono essere autodistruttive o etero distruttive.
Cio’ significa che colui che ha subito un trauma, se non intraprende un percorso analitico, potrebbe ripercorrere lo stesso trauma, questa volta da autore.
alessia potere
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