
la sottile sintonia che rende la coppia complice
L’entrare in contatto con un altro essere umano è uno dei meccanismi più complessi, insondabili, misteriosi nel quale ci troviamo coinvolti tutti i giorni, senza nemmeno farci troppo caso.
Ogni persona è un universo a se stante, fatto del suo vissuto, dei sui sogni, dei suoi demoni, dei suoi equilibri interiori ed esteriori, così fragili a volte, così mutevoli.
E se è difficile, piuttosto difficile spesso, arrivare ad individuare i confini del proprio universo interiore, ad avere piena contezza di noi stessi, figuriamoci provare a penetrare lo spazio interiore di qualcun altro.
Nel caso poi dell’incontro fra un uomo e una donna, il mistero s’infittisce ancor di più, entrano in gioco componenti ulteriori di carattere emotivo, fisico.
A volte si vengono a creare delle dinamiche indipendenti dalla nostra volontà, che seguono delle vie misteriose cui non siamo in grado di trovare una spiegazione di tipo logico razionale.
Scatta la chimica, che produce un coinvolgimento emotivo, un’empatia fra due persone, che va poi a sfociare in un bisogno di contatto di tipo fisico, nell’esigenza di dare una veste concreta, materiale alla vicinanza con quella persona, libero sfogo a tutti i nostri sensi.
La mente ci può illudere, fuorviare, il corpo no, non inganna mai.
Stefano
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