Per fortuna che ci sono
A tutti noi sarà capitato almeno una volta nella nostra vita, di sentirci persi. Di non avere un posto, di brancolare nel buio.. di avere la sensazione che qualsiasi scelta sia sbagliata e non trovare la direzione giusta.
Come afferma lo psicologo Joan Borysenko, “La paura può essere descritta come un’emozione primordiale e potente. Quando siamo spaventati, possiamo sentire che il nostro senso di sicurezza è minacciato e il mondo sembra traballare sotto i nostri piedi”
In questi momenti, la sensazione che si prova di smarrimento è talmente opprimente da spingerci a cercare salvezza, spesso all’esterno.
Così ci si ritrova a cercare un appoggio, un punto stabile a cui ancorarci, senza renderci conto che il mare in tempesta siamo noi. E il mare non può affidarsi ad un ancora.
Ritrovare la speranza nel poter contare su se stessi è un processo che richiede coraggio e fiducia. È il riconoscimento che, nonostante le sfide e le difficoltà, abbiamo in noi stessi la forza di superare gli ostacoli e di costruirci un futuro migliore.
In questo modo la tempesta si calma, ma il mare conserva la potenza e l’infinità. Meno male che ci siamo noi per noi stessi.
A cura di Benedetta Racanelli,
tirocinante presso lo Studio di BURDI
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