La relazione di coppia e il riscatto dell’ anulare sinistro.
Chiedere o fare regali, nasconde solo il piacere o anche certe forme di ricatto ?
Oggi ho voluto restituire un regalo importante, un anello costoso ad Alessio, il ragazzo che ho lasciato l’ altro giorno, altro che valore alla mia persona, l’ ha accettato senza desistere, io però mi sento più dignitosa a non tenerlo, almeno riconquisto la “purezza” dell anulare sinistro ! Che libertà, me lo sento già molto più leggero.
Mi chiedevo quanto valesse il riscatto di una promessa sbagliata, se il fine giustifica i mezzi, la perdita della propria identità non ha riscatto, non c’é nessuna cifra, nessuna felicità materiale che valga la possibilità di farci sentire libere.
Libere di amare sempre e in modo diverso, libere di sbagliare, libere di emozionarsi come da bambine, libere di piangere e libere di ridere, libere di correre di notte, libere da ogni grillo parlante che ci vorrebbe morigerate e troppo discrete.
No dottore non è un inno alla follia, ne un’esaltazione della capitolazione dei freni inibitori, è piuttosto un momento di riflessione in cui l’incanto sta nel fermarsi dinanzi al mare, dove sono in questo momento, e amare, amare me stessa, amare il rumore del niente, che non spaventa, ma consola , perché la solitudine più grande sta nel tradire se stesse.
Ho letto che raggiungere la felicità sta nel riuscire a gestire le incertezze della nostra vita, ma penso che l’incertezza sia stata la mia amica, nemica di tutta la vita.
Essere madre / essere donna libera, no non è una dicotomia.
Mio figlio amerà la donna che posso essere e nascerà e si formerà dal grande amore innanzi tutto verso me stessa!
Quale regalo più bello della consapevolezza di un figlio, del suo significato, della sua ricerca, che non deve essere affrettata, e del suo arrivo, inaspettato perché no, e del suo non arrivo se l’ amore non è maturo, se la donna non è libera di uscire dal suo bocciolo ?
Forse mi crogiolo ancora nel mio liquido amniotico, ma a volte vedo il mondo esterno che mi aspetta e il regalo più grande è avere la determinazione, la pazienza e la costanza di andarci incontro e la forza e il coraggio di non respingerlo maiGrazie dottore
Tiziana
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Se Alessio non ha esitato nel riprendere quell’ anello, evidentemente per lui rappresentava solo uno strumento di potere seduttivo atto alla conquista.Però, anche tu Tiziana, accettandolo, hai dimostrato il bisogno di voler essere dominata dal suo potere persuasivo d’ “acquisto”, perché molto probabilmente è sottile il piacere che si prova nell’ essere corteggiati.
Tiziana, i regali nascondono un mondo di significati, un mondo di interpretazioni analitiche, bisogna spesso chiedersi il perché lo si fa o lo si prende ?
Esso ha spesso una funzione compensativa, sostitutiva, riempitiva, delle volte ammortizza il senso di colpa o il bisogno di perdono, o di obbligo, o è il semplice tentativo di volersi fare riconoscere, come per poter rivendicare il diritto alla presenza nella relazione, scongiurando la paura per l’ assenza.
Molte altre volte invece, direi poche, rappresenta un gesto di ammirazione, compiacenza e di edonismo. Interrogarsi, ascoltare il Se, può essere svincolante da determinate trappole che mistificano la relazione, lanciandola in anni di sopravvivenza ombrata, nell’apparenza, attraverso il regalo, che l’altro sia importante, manipolando quel bisogno atavico di chiarezza e di soddisfazione profonda mancata.
Il regalo in tal senso rappresenta un grosso pericolo di rinvio continuo delle soluzioni appropriate, ovviando all’ opportunità di considerare i veri problemi, un vero e proprio ” alienatore ” , un garante fasullo e inopportuno che allieta ed attenua il meccanismo e la sensazione dell’abbandono presente nella relazione.
Tiziana, restituendo il regalo, ha permesso l’immersione di un meccanismo profondo, quello della gestione del potere seduttivo, svelato non solo attraverso la restituzione del regalo, ma attraverso la prioritaria necessità impulsiva di lasciare Alessio, a prescindere.
giorgio burdi
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