
Meglio dimenticare o perdonare
non c’è bisogno di fare tutto e subito, ma poco a poco e nel frattempo, sperimentarci
Salve Doc e compagni di viaggio, ho provato un nuovo modo di elaborare i miei progressi e i miei pensieri dopo il grandissimo successo della lettera “COS E’ L’AMORE?”.
scrivo un pensiero che ormai elaboro da tempo, perché ho capito che amore è amare e la mia cura è donare la cura.
Ho da un po’ aperto la mia mente e ho smesso di vedere tutto con un solo cannocchiale e ho iniziato ad osservare tutto con un bel binocolo, dove con 2 occhi si vede meglio ma oltre tutto si vede anche di più.
Riesco a fruttare non solo gli occhi fisicamente ma anche gli occhi della mente, guardando anche il lato più nascosto della vita.
Intraprendere la strada della conoscenza di me stesso attraverso l’ analisi, ha dato i suoi risultati, ma ognuno ha fatto il suo cammino, non ci sono cammini migliori e peggiori solo cammini e sono degni di rispetto perchè qualsiasi Vita è degna di rispetto e non ci saranno mai conclusioni o regole ma solo pensieri ed emozioni.
Ho smesso di giudicare e di giudicarmi, ho smesso di mettere a ferro e fuoco la mia vita, ho smesso di fare a pugni con il mio passato, credo che anche non perdonare qualcosa o qualcuno sia in ogni qual modo fare a botte.
Preferisco di gran lunga lottare per il mio futuro o risparmiare le energie per donarle al mio prossimo o ai miei cari perché tanto per quanta energia possa metterci e per quanto sangue e lacrime possa versare, quel passato rimarrà passato.
Mi domando…. E se grazie a quel passato io sono la persona migliore che sento di essere ?
Potrebbe anche essere ma ad ogni modo dico di SI!
L’assentire è più forte del perdono, dire di SI a ciò che fu, vuol dire accettare che è parte della mia VITA.
Il presente è la somma di tutti i passati che furono presente, senza uno di quelli non sarei mai quello che sono e dove sono, anche se un po’ ammaccato e provato.
”-CI SONO!!! SONO VIVO…-!!!” quello che fu era necessario così come fu, tale e quale… Dire di SI libera mi mette in linea, né perdono né accettazione solo un rotondo e pieno SI.
Quindi sono sicuro che gli attacchi di panico, di ansia, di bulimia, di depressione etc etc, sono semplici segnali saggi, che vengono dalla parte più SAGGIA di noi che ci dicono che non siamo in linea con quello che desideriamo nel profondo e, che a seconda dell’attenzione che mettiamo a quello che ci viene detto dal di dentro, i segnali sono più o meno forti e più sono forti e più e più so ascoltare meglio la mia essenza.
Quando lo stress è iniziato a calare ho ripreso a sognare, per di più incubi e immagini confuse con un vago ricordo al risveglio.
Ora i miei sogni sono più nitidi e chiari e in uno dei miei ultimi sogni fatti, sono riuscito a reagire alla situazione in sogno dove era presente la mia maestra inetta, ho preso atto delle mie forze sentendomi gratificato.
Ora il mio inconscio ha deciso di restare “fuori” che vuol essere “maneggiato” perché riconosce proprio in questa maestra da integrare in me,come uno dei miei blocchi emotivi.
Mi sento appagato e soddisfatto perché credo che i blocchi emotivi a noi sconosciuti anche se inquietanti diano la voglia di muoversi, di conoscere e di VIVERE, e il desiderio di superarli ci fa essere VIVI.
Il GRUPPO analitico in ogni seduta mi emoziona, mi dona nuovo riposo m’insegna che non c’è fretta, che non c’è bisogno di fare TUTTO BENE e SUBITO, ma poco a poco e nel frattempo, sperimentarci… perché no…
GIANPIERO
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ELEZIONI ENPAP 2013
Per tutti i colleghi psicologi e psicoterapeuti partecipiamo al voto nel nostro interesse
ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO GENERALE E DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENPAP PER IL QUADRIENNIO 2013-2017
Le elezioni per la nomina dei componenti del Consiglio di Indirizzo Generale e del Consiglio di Amministrazione dell’ENPAP per il quadriennio 2013-2017 si svolgeranno in prima convocazione nei giorni dal26 gennaio al 1° febbraio 2013.ELENCO DEI CANDIDATIPotete trovare sul sito dell’ENPAP l’elenco dei candidati e i loro profili peril Consiglio di Amministrazione – Collegio unico nazionaleil Consiglio di Indirizzo Generale – Collegio 1 – Nordil Consiglio di Indirizzo Generale – Collegio 2 – Centroil Consiglio di Indirizzo Generale – Collegio 3 – Sud e IsoleSEGGI ELETTORALI TERRITORIALINella settimana dal 26 gennaio al 1° febbraio 2013 è possibile votare presso iSeggi Elettorali Territoriali, costituiti in tutta Italia nei capoluoghi di regione e nei capoluoghi delle province autonome di Trento e Bolzano.
Sul sito dell’Ente sono indicati i luoghi presso i quali sono istituiti i Seggi e i relativi orari di apertura.VOTO PRESSO STUDI NOTARILIOltre che presso i Seggi territoriali, è possibile votare recandosi presso i Notai individuati dall’ENPAP nei capoluoghi di provincia nei giorni 23, 24 e 25 gennaio 2013.
Ai link potrete trovare le indicazioni dei Notai con indirizzi e orari di disponibilità, suddivisi per i tre Collegi elettorali:Collegio 1 Nord,Collegio 2 Centro,Collegio 3 Sud e IsoleVOTO PER CORRISPONDENZAÈ possibile votare anche per corrispondenza, richiedendo le schede di votazione sia per posta, sia per telefax, sia per posta elettronica direttamente a:Seggio Elettorale Centrale presso Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli PsicologiVia Andrea Cesalpino, 1 – 00161 Roma – Fax06/97748655 – emailelezioni@enpap.itSi ricorda che il Seggio Elettorale Centrale invia le schede ai richiedenti per raccomandata con ricevuta di ritorno esclusivamente all’indirizzo di residenza (come risultante al 15 ottobre 2012, data in cui sono state indette le elezioni).
È essenziale che il voto per corrispondenza pervenga al Presidente del Seggio Elettorale Centrale prima della chiusura delle votazioni, vale a dire entro le ore 18.00 del 1° febbraio 2013.

Google e la psicologia del navigante
L’impatto della tecnologia dell’informazione sulla relazione che l’uomo contemporaneo ha con se stesso e con gli altri
Le scoperte tecnologiche, nel corso del tempo, hanno sempre avuto delle conseguenze sulla psiche umana.
Si pensi al passaggio dalla comunicazione epistolare a quella telefonica che ha comportato lo sviluppo di una nuova capacità di focalizzazione dell’attenzione da parte del cervello, non più coinvolto nell’ansia dell’attesa, ma impegnato a gestire la ricezione istantanea del messaggio.
Gli ultimi 15 anni sono stati caratterizzati dalla scoperta e dall’uso di un’ulteriore tecnologia, anche questa rivoluzionaria rispetto ai nostri tempi.
Considerata uno dei più grandi motori di ricerca, GOOGLE, ha cambiato di gran lunga le nostre vite avendo impatto sulla comunicazione, pubblicità e costruzione di nuove modalità di utilizzo di internet.
L’aspetto di rilevanza psicologica sul quale mi soffermerei maggiormente, in accordo con l’ampio utilizzo che si può fare di questa innovazione, è la definizione ed il mantenimento della propria identità.
In che termini?
L’accesso alle comunità virtuali , tramite google, che coinvolgono l’utente in contesti di pura relazionalità in assenza di individui in carne ed ossa, ha modificato la percezione dell’identità soggettiva.
Prima, nella società tradizionale, bastava affidarsi a regole consolidate, a ruoli edemozioni ad esse connesse per assicurarsi la costanza dell’identità personale e la stabilità delle relazioni, strutturate da regole ben definite.
Attualmente, attraverso queste nuove modalità di interfacciarsi con il prossimo, emergono emozioni socialmente trasformate (ambiguità, ambivalenza, indefinitezza, vaghezza, vuoto) e caratterizzate da un alto contenuto di consapevolezza sociale in quanto devono essere generate in sintonia con le circostanze, e impiegate con una certa flessibilità e velocità di cambiamento.
Sebbene queste emozioni siano da un lato meno coinvolgenti, perché depurate divisceralità, dall’altro sono più articolate e individualizzate dal punto di vista cognitivo.
Resta, pero’, il problema posto dall’identità contemporanea occidentale , ovvero la sintonia tra la velocità di cambiamento della situazionalità e l’accelerazione delle fonti esterne di referenza attraverso cui la stessa identità prende forma.
Alessia Potere Psicologa
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EVENTI | Terapie non farmacologiche (Alzheimer, Autismo …)
CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE:
Terapia della bambola: specializzazione e approfondimento.
La musicoterapia clinica.
Le terapie non farmacologiche.
Lo spazio terapeutico: “La definizione e l’organizzazione degli spazi all’interno dei percorsi di cura”.
I corsi sono destinati a:
- Direttori Sanitari e Direttori Generali
- Coordinatori di Struttura Sanitaria
- Medici, Psicologi, Pedagogisti
- Educatori, Operatori socio assistenziali
- Infermieri, Fisioterapisti, Terapisti Occupazionali
- … e tutti i professionisti che si occupano di relazione d’aiuto.
Si tratta di percorsi formativi sulle modalità e tecniche di inserimento/applicazione delle Terapie all’interno dei percorsi di cura, che si propongono diversi obiettivi:
- Ottimizzare le sinergie tra i diversi interventi terapeutici
- Gestire le problematiche comportamentali
- Favorire gli interventi assistenziali e terapeutici
- Migliorare l’efficacia degli interventi sull’utenza.
Documentazione:
Durante il corso verrà rilasciata ai partecipanti:
- la documentazione riguardante i protocolli sulla metodologia e modalità applicative delle terapie;
- un attestato di partecipazione al corso.
Vi suggeriamo di visitare il sito www.ivocilesi.it per ulteriori dettagli sul corso.
Cliccando sui link della colonna a sinistra, si può accedere direttamente alle locandine dei singoli corsi.
Il modulo di iscrizione è scaricabile dal sito, cliccando su questo link:
http://www.ivocilesi.it/pdf/Scheda_iscrizione_corso.pdf
Qualora non riusciste a scaricare le locandine e/o il modulo di iscrizione dal sito, vi preghiamo di richiederli a mezzo e-mail.
Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dr Ivo Cilesi
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EVENTI | SCUOLA DI PSICOTERAPIA COGNITIVA DIRETTORE: FRANCESCO MANCINI
Per i Colleghi psicologi Master sul Disturbo Borderline Grosseto 2013
Gentile Collega,la Scuola di Psicoterapia Cognitiva organizza presso la sede di Grosseto la seconda edizione del master accreditato ECM: ‘il trattamento del Disturbo Borderline di Personalita”
Per maggiori informazioni sul programma o per ricevere la scheda di pre-iscrizione scrivere aserrani@scuola-spc.it o telefonare al numero 333-6246181.
Cordialmente Francesca M. SerraniSPC s.r.l.

L’arte che cura attraverso la danza
L’effetto terapeutico della sublimazione attraverso l arte
Sintonizzandoci sulle tracce filogenetiche della nostra specie intercettiamo il gesto danzato come una forma di linguaggio arcaico che puo’ accompagnare o a volte sostituire la parola e che permette di accedere ad organizzazioni psichiche fondamentali ed universali.
Come tutte le forme artistiche (musicali, plastiche, verbali), anche la rappresentazione gestuale puo’ essere considerata una riorganizzazione positiva delle caotiche pulsioni.
Per essere sublimate in arte, pero’, le pulsioni devono essere simbolizzate e questo avviene attraverso movimenti di regressione alla fase preistorica del bambino.
Una reale possibilità di simbolizzazione dei significati che attraversano il mondo psichico del paziente è data, quindi,dall’utilizzo di una pratica terapeutica , la danza terapia,che da poco si sta diffondendo in Italia.
L’efficacia di questa forma di arteterapia è garantita dalla capacità del paziente di appropriarsi dei suoi profondi significati per poi poterli poi rappresentare.
La conseguente metamorfosi fa si’ che il paziente diventi creatore di se stesso.
Alessia Potere Psicologa
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EVENTI | ASP e Psicodiagnostica
Open Day Psicodiagnostica Clinica
Psicodiagnostica
sei invitato/a alla
Nuova Giornata Aperta del Master in Psicodiagnostica
promossa da ASP – Associazione Italiana Psicologi
La giornata aperta del Master si svolgeràdalle 9.30 alle 13.30 presso l’ASP, via Soperga 41, Milano (Zona Loreto).La partecipazione è gratuita.
L’incontro ha lo scopo di fornire ai partecipanti un’opportunità di conoscenza e di valutazione dell’approccio formativo adottato nel Master mediante il lavoro su un caso clinico che prevede l’utilizzo del test di Rorschach.
A fianco di ciò, la giornata intende offrire un momento di approfondimento e di riflessione sulla professionalità dello psicologo attraverso un confronto di gruppo sulle effettive prospettive di lavoro che ci attendono.
Agenda della giornata:
9.30 – 10.00 Presentazione della giornata
10.00 – 11.30 Finestra sul Master: il processo diagnostico
– Un caso clinico: presentazione del caso e risultanze del Test di Rorschach
– Lavoro d’aula: formulazione delle ipotesi diagnostiche relative al caso clinico
11.30 – 11.45 Pausa caffè
12.00 – 13.00 Le prospettive lavorative negli anni della crisi – riflessione con l’aula
– E’ vero che per gli psicologi non c’è lavoro? Come e dove proporre la propria professionalità di psicologo
– Le opportunità dello psicologo dopo il Master
– Il network professionale
13.00 – 13.30 Domande e risposte
Alla fine dei lavori sarà possibile fissare appuntamenti di conoscenza individuale e di approfondimento da collocare nelle due settimane successive.
Il programma dell’incontro è disponibile anche suwww.asp-psicologia.it, su Facebook e su LinkedIn.
Per confermare la tua partecipazione invia una mail asegreteria@asp-psicologia.it con oggetto MASTER OPEN DAY e nel testo il tuo Nome e Cognome.
Sperando di incontrarti personalmente il 12 gennaio, ti auguriamo Buon 2013.
Lo staff Asp
ASP – ASSOCIAZIONE ITALIANA PSICOLOGI
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ASP – Associazione Italiana Psicologi
Via Soperga , 41 – 20127 MILANO (Zona Loreto-Centrale)
Tel. e fax 02.26.11.08.876 –segreteria@asp-psicologia.it

La psicologia dello svelamento di sé
Una danza armoniosa tra i diversi aspetti del mondo intrapsichico
Avere il coraggio di impadronirsi della propria vita interiore affrontando gli abissi che la caratterizzano è un aspetto fondamentale per integrare le dimensioni primitive dell’architettura psicologica.
Questo lungo e tormentato percorso, chiamato individuazione, è caratterizzato da crisi psicologiche che emergono quando c’è uno svelamento di sé, ovvero quando permettiamo al materiale inconscio di venire a galla.
La crisi di per sé puo’ comportare un forte disorientamento rispetto alle coordinate conoscitive dell’individuo stesso ed è caratterizzato da sentimenti di dubbio e vergogna.
Da dove nasce, quindi, il timore di rendersi trasparente allo sguardo esterno?
Il senso di vergogna nasce dal confronto diretto tra il nostro mondo soggettivo e il mondo esterno spesso vissuto come prigione.
Per evitare di perdersi nella dimensione della vergogna bisognerebbe accettare che gli aspetti piu’ misteriosi della psiche siano legati a modalità originarie di funzionamento.
In tale ottica, rinunciare a realizzare la propria completezza sarebbe un vero reato contro se stessi.
Alessia Potere Psicologa
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CORSO BASE DI IPNOSI CLINICA 1 LIVELLO
LA COMUNICAZIONE IPNOTICA 2013
Segnaliamo che la Scuola Post-Universitaria del Centro Italiano di Ipnosi Clinico-Sperimentale, C.I.I.C.S. – Istituto Franco Granone, organizza il
CORSO BASE DI IPNOSI CLINICA E COMUNICAZIONE IPNOTICA
07-09 febbraio 2013 – 21-23marzo 2013 – 09-11 maggio 2013 – 30 novembre 2013
presso AULA ‘MICHELE TORRE’ – Dipartimento di NeuroscienzeUniversità di Torino – Via Cherasco 11 – Torino
50 crediti formativi ECM per le professioni accreditate
Per maggiori informazioni, trasmettiamo in allegato il programma dettagliato unitamente alla scheda di iscrizione.
Cordiali saluti. La Segreteria OrganizzativaManuela Trinchero
SELENE SRL – EVENTI & CONGRESSI
VIA G. MEDICI 23
10143 TORINO
Tel. +39/011/7499601
Fax +39/011/7499576
E-mail:ciics@seleneweb.com
www.ciics.it
www.seleneweb.com

Edith Stein in campo psicologico
Puó una profonda spiritualità essere curativa come una psicoterapia di un tradizionale psicologo
Egregio Dott. Burdi,
sono Angelo, un ragazzo che ammira molto l’esercizio della professione di psicologo, in particolare nel campo del contrasto ai disturbi dell’umore, d’ansia, relazionali e a determinate forme di dipendenza, temi che ho avuto modo di approfondire nel corso dei miei studi. Oltre a ciò, il mio interesse per determinate tematiche religiose mi spinge a scriverLe perchè, nello specifico, vorrei condividere con Lei le seguenti riflessioni sulla figura di Edith Stein (Santa Teresa Benedetta della Croce), alla quale viene giustamente riconosciuta una grande importanza, come si evince nel seguente link, alla fine del testo, contenuto all’interno del sito dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici:
http://www.aippc.net/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=9
Ritengo infatti che il suo ricordo sia molto importante, soprattutto in virtù del fatto di essere stata l’autrice di scritti di notevole rilevanza, a partire da: “Il problema dell’empatia”.
In esso, tra le altre cose, si afferma, come evidenziato dal Centro Studi Edith Stein, che se da un lato ogni io rimane estraneo all’altro, in quanto un’immedesimazione totale è impossibile, è anche vero che è possibile comprendere attraverso la “presentificazione” di ciò che l’altro pensa, vive e sente.
Oltre a ciò, nel suo ultimo scritto, Edith Stein, si concentra su un’attenta analisi dell’interiorità; nello specifico, come ancora sottolineato dal Centro Studi a Lei dedicato, secondo Lei è nel fondo dell’anima che si intuisce il significato della propria esistenza; non ci si trova di fronte ad un vuoto, ma, al contrario, si avverte tutta la forza della persona nella sua unità. E’ quello che Santa Teresa di Gesù chiama il “castello interiore”. Inoltre, Edith Stein mette in risalto l’insegnamento di San Giovanni della Croce, secondo il quale prendere la via della Croce significa liberarsi da ogni desiderio per giungere fino all’annullamento del proprio essere che avviene nel momento in cui si attua l’unione con Dio. Per ottenere tale risultato l’anima deve entrare nella “notte attiva” dei sensi, cioè consegnarsi alla crocifissione; quando le tre energie dell’anima umana, già indicate da Sant’Agostino, l’intelligenza, la memoria e la volontà si annullano nella fede, quest’ultima si unisce nella completa oscurità con Dio che supera ogni intelletto e comprensione naturale. Quest’atto di purificazione dell’anima non è tuttavia sufficiente; sarebbe presuntuoso da parte dell’uomo pretendere di compiere con le sue forze l’unificazione interiore con Dio; la “notte passiva” si attua quando interviene Dio e all’anima è concesso di contemplare la sua sapienza misteriosa. Salire a Dio e scendere in sè stessi è la medesima cosa; il luogo più profondo dell’anima non è accessibile ad alcuno spirito all’infuori di Dio. Anche se l’essere umano non vede mai completamente il suo intimo che solo Dio conosce interamente, egli tuttavia ne può disporre, è libero. In questo modo si giustifica la sua autonomia e contemporaneamente la sua profonda unità con Dio. Edith Stein insiste, quindi, sulla comunione, non astrattamente intellettuale, ma pienamente vissuta tra l’essere umano e Dio. Secondo Lei è questa la via da percorrere per penetrare veramente nella nostra realtà, che è in ultima analisi coincidente con quella divina; si tratta di un atto intuitivo che sembra annientare il nostro essere, ma che invece permette di coglierlo nella sua verità.
Da questi scritti e non solo, si evince pertanto la profonda spiritualità di una donna straordinaria che, entrata nelle Carmelitane di Colonia nel 1933, morì martire per la fede cristiana ad Auschwitz nelle camere a gas nel 1942, durante la persecuzione nazista. Beatificata da Giovanni Paolo II a Colonia l’1 maggio 1987, è stata canonizzata l’11 ottobre del 1998.
E’ molto bello sottolineare ciò che Lei pensò fino all’ultimo: “Credo in Dio. Credo che la natura di Dio è amore; credo che nell’amore l’uomo esiste, è sostenuto da Dio, è salvato da Dio”, volendo con ciò esprimere la dimensione intima del suo vissuto e contemporaneamente affermare che l’odio si può vincere solo se vi si contrappone un amore vero, genuino autentico, quell’amore che viene direttamente da Dio.
Tornando al lavoro svolto dagli psicologi, è proprio questo amore, come si evince dalle parole dello psicologo e psicoterapeuta cattolico Roberto Marchesini, nella prefazione del libro “Rudolf Allers, psicologia e cattolicesimo”, che dovrebbe essere riversato abbondantemente sui pazienti; a tal proposito, sono molto profonde le sue parole, soprattutto quando sottolinea l’importanza di pregare prima di un colloquio, ricordarsi dei propri pazienti nel rosario serale, sforzarsi di vedere il volto di Cristo nel paziente che si ha di fronte. Egli infatti denuncia il rischio di scindersi, ossia di essere cattolico nella preghiera quotidiana, nella frequenza ai sacramenti, nel tentativo di attuare la dottrina sociale della Chiesa dove ve ne sia la possibilità; ma di chiudere tutto questo fuori dalla stanza di terapia. Alla luce di tutto ciò, si rende pertanto necessario andare alla ricerca di una psicologia costruita su un’antropologia essenzialmente cattolica, come fece appunto Rudolf Allers.
A conclusione di quanto esposto, con l’intenzione di suscitare l’attenzione intorno alla figura di Edith Stein e rimanendo in attesa di Sue eventuali riflessioni in merito al contenuto del mio messaggio, Le auguro un buon proseguimento della Sua attività ed auguro a Lei ed alla Sua famiglia tanta pace, gioia e serenità. I miei più cordiali saluti. Angelo
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