
Il perdono
Il perdono
Spesso si confonde il perdono con l’essere ingenui, ma io credo che imparare a perdonare sia uno degli strumenti più efficaci per guarire, per lasciarci alle spalle la sofferenza subita da chi avrebbe dovuto amarci, tutelarci e rispettarci.
E’ necessario perdonare, non solo nel caso in cui vogliamo ricostruire tutto ciò che è stato rotto nel rapporto con qualcuno (di qualsiasi natura) e ricominciare, ma anche e soprattutto per noi stessi; quando perdoniamo qualcuno che ci ha fatto davvero tanto male, è importante ricordarci che lo facciamo per avere una nostra pace mentale, per non vivere più di rabbia e di rancore, per poterci dare l’opportunità di andare avanti.
E’ una sfida contro noi stessi: nel tentativo di perdonare, inizialmente, è come se la nostra mente volesse ricordarci ogni singolo dettaglio, ogni singola mancanza di rispetto e di empatia che questa persona ha riservato nei nostri confronti, incredula di come possa essere possibile compiere questo gesto.
Si prova tanta rabbia, tanta delusione e amarezza, ma col tempo iniziamo a capire che è l’unica soluzione possibile per eliminare tutte queste sensazioni, per guardare oltre:
perché quando soffriamo in modo smisurato, perdiamo tutti quegli aspetti della nostra personalità che ci rendevano noi, che ci facevano essere felici delle persone che eravamo; diventiamo la personificazione di quell’ira di cui ci nutriamo ogni giorno, non ci riconosciamo più.
Il percorso verso il perdono è lungo e ricco di ostacoli, dubbi e risentimenti; ma quando finalmente raggiungiamo la meta, comprendiamo che siamo molto più di ciò che abbiamo subito.
Non possiamo definire chi siamo solo attraverso il dolore inflitto dagli altri, e così, quando capiamo questo e iniziamo a guarire, impariamo a guardarci allo specchio con sincerità e a riconoscere la persona che, con impegno e fatica, abbiamo ricostruito. Solo allora possiamo davvero accettarci, perché siamo tornati ad essere pienamente noi stessi.
Martina Cacucciolo
Tirocinante in psicologia presso lo studio Burdi Università di Foggia