Secondo Carl Gustav Jung,
…..dotati, c’è chi lo adopera per naturali predisposizioni e chi non sa neanche di possederlo.
Parte Seconda
I messaggi non verbali.
Gli occhi : lo specchio dell’anima.
a proposito del discorso sulla mia particolare sensibilità voglio condividere alcuni episodi davvero molto interessanti, in entrambi ho percepito la vita di due donne.
M è la mamma di un compagno di scuola di mio figlio, come capita tra mamme ci si incontra al mattino e si scambiano due chiacchiere, questo si ripete anche per anni, sono conoscenze che di solito rimangono marginali e terminano con il finire dei corsi di studio, M è una donna solare, allegra e anche molto schietta e genuina per certi versi ingenua nella sua estrema spontaneità nonostante abbia 48 anni e quindi più grande delle altre mamme, questo stride con la realtà fatta di persone popolane e spesso non proprio cristalline nella loro natura.
Naturalmente tra noi si è subito creata una certa simpatia, lei mi parlava dei suoi figli, parlavamo della scuola, dello sport e mai della vita privata, lei spesso mi confidava i problemi di apprendimento di suo figlio minore e le varie ricerche per trovare un bravo specialista che potesse fargli una diagnosi precisa.
Un giorno di aprile faccio un sogno, lei mi ospita a casa sua, è tutta allegra e solare come sempre, mi prepara il letto per la notte, la sua casa è piuttosto buia (nei miei sogni o c’è luce o c’è oscurità a seconda delle emozioni che percepisco), al mattino mi prepara la colazione ed ecco che all’improvviso arriva il marito (che conosco solo di vista) e mi guarda con odio, i suoi occhi sono terrificanti, con la mente mi dice che non devo interferire tra lui e la moglie, devo andare subito via o mi farà del male.
Mi sono svegliata con la sensazione tremenda che quest’uomo è carico di aggressività, nasconde qualcosa e vuole isolare la moglie per poterla gestire come vuole. Dopo qualche settimana il sogno si ripete e la convinzione mia si rafforza. In queste situazioni non posso certo chiedere alla persona interessata se il marito è un violento o come va la sua vita intima e familiare.
Così a quel tempo mi limitai a dire a M che l’avevo sognata 2 volte, lei stranamente sorrise e non mi chiese cosa avevo sognato. Io quando voglio conoscere la verità, non potendola chiedere a nessuno, prego Dio o l’angelo di farmela conoscere se questo può servire a far si che io sia in qualche modo d’aiuto alla persona dopo di che aspetto gli eventi.
Passarono 5 mesi, le vacanze estive e al rientro a scuola, un pomeriggio M mi chiama sul cell e comincia a dirmi cose vaghe, io dentro di me ho capito ch’era arrivato il momento, voleva parlarmi ma ci girava intorno, così dopo mezzora di chiacchiere inutili le ho dato appuntamento in un bar per il giorno dopo, per un caffè.
E immaginate il mio stupore quando mi dice che ad aprile aveva scoperto che il marito la tradiva, inoltre mi raccontò di alcuni scatti violenti del marito verso il figlio minore.
Come ho potuto sentire tutto questo? M mi aveva forse comunicato in modo non verbale i suoi disagi che il mio inconscio aveva recepito e tradotto sotto forma di sogno? Be il seguito della storia è lungo, sul momento le ho consigliato di non fare nulla di affrettato, di far sbollire la rabbia e poi ponderare bene come agire. Io non consiglio mai niente, mi limito a dare conforto, calore, solidarietà e forza necessaria per valutare lucidamente la propria situazione.
Ad oggi la situazione di M è davvero difficile, io le voglio bene e lei a me so che questo è molto importante per lei.
Il secondo episodio riguarda A, una compagna di scuola che non vedevo da 9 anni, avevo appena avuto il mio primo figlio, sognai che A camminava in una strada buia e piangeva, portava per mano 2 bambini piccoli, il marito era distante da lei e soffriva anche lui. Ero certa che A era in difficoltà e con una faccia tosta che non mi appartiene ma con la certezza di dover fare qualcosa (è una forza che mi obbliga a farlo) chiamai sua madre e le chiesi di darmi il numero di tel di sua figlia ch’era sposata da qualche anno, lei me lo diede volentieri perché abbiamo anche abitato, da bambine, sulla stessa via per anni.
Chiamai A e le dissi di non prendermi per pazza ma dovevo raccontarle il sogno e chiederle cosa non andava (io sentivo che riguardava i figli ma non volevo dirlo) infatti lei mi raccontò che da anni tentava invano di avere dei bambini, era ricorsa a cure ormonali e fecondazione assistita senza esito positivo, io allora le dissi che ero certissima che avrebbe avuto due bambini quindi non doveva più preoccuparsi di nulla, A ne rimase entusiasta.
Quasi 4 anni dopo mi telefonò dicendomi ch’ero la prima persona a cui voleva comunicare la sua gravidanza (avvenuta spontaneamente), e dopo soli 18 mesi dalla prima ebbe anche la seconda bambina. Non ci frequentiamo ma a volte d’estate la incontro in spiaggia con le sue bambine e lei ricorda sempre quell’episodio così bello e particolare.
Come avevo potuto avvertire il disagio di A che non vedevo da 9 anni? Avrei davvero tanti episodi da raccontare ma a questo punto penso sia abbastanza chiaro cosa vuol dire per me percepire le emozioni degli altri. Il terzo episodio riguarda L., una donna che mi ha mentito per 5 anni, una signora albanese che aiutavo e a cui i servizi sociali un terribile giorno tolsero i 5 figli, la denuncia era partita dalla nonna, aveva davvero bisogno di aiuto e le sono stata accanto pur sapendo che mi mentiva, nonostante più volte le abbia chiesto di dirmi la verità che non l’avrei abbandonata, lei mentiva e glielo leggevo negli occhi, l’ho aiutata strappandola alla morte, pesava meno di 40 chili e voleva solo morire, non si nutriva e vomitava anche l’acqua, viveva e vive nella miseria più nera, senza luce, né acqua calda, senza denti a soli 36 anni, per 9 lunghi mesi non ha avuto notizie dei figli e ho pregato così tanto Dio, avevo il terrore di trovarla morta, le preparavo da mangiare e aspettavo che mangiasse qualcosina distraendola, a volte ero dura e le dicevo che non poteva morire perché i figli l’aspettavano, altre volte ero dolce e la coccolavo come una figlia. Lei inveiva con sua madre dicendo che era cattiva, ma io l’avevo vista e i suoi occhi mi dicevano il contrario.
Sono passati 5 anni, L dopo varie traversie vede i suoi figli ogni settimana e può tenerli con se nelle festività, a volte parlo con loro al telefono, si ricordano di me, da qualche mese ha ripreso i contatti con la mamma e la sorella, che emozione vederle insieme, purtroppo L è vittima di un marito violento per questo mi ha mentito, me lo ha detto un mese fa, io le ho solo risposto che lo sapevo, in ogni caso ha preso 7 chili e dopo vari aborti si è finalmente decisa a prendere la pillola (di nascosto dal marito), le ho consigliato come fare e per me averla emancipata è stata una gioia immensa, averla sottratta anche solo psicologicamente dall’isolamento in cui lui la teneva è stata una conquista….il resto lo sa solo Dio ma sono convinta che ognuno di noi ha il dovere morale di aiutare gli altri non tanto nei loro bisogni fisici quanto in quelli spirituali per aiutarli nella loro evoluzione, un cammino comune a tutti.
Francesca S.
I Parte
Empatia, un dono che può diventare un limite.
Sensibilità, un limite che può diventare un dono.
Caro dottor Burdi,
voglio condividere una piccola parte della mia storia e parlare di una capacità di cui tutti gli esseri umani sono dotati ma che non tutti utilizzano, o perché hanno un carattere più concentrato sulla propria persona fisica e sulle proprie esigenze personali o perché poco interessati da ciò che li circonda rispetto a determinati fenomeni.
Io sono la prima di tre sorelle, sin dall’ infanzia ad oggi tra noi si è creata una forte empatia che ha compreso anche mia madre, mio padre e tutte le persone con cui veniamo in relazione.
Tre bambine molto sensibili, dolci e dalla lacrima facile, piccole donnine cresciute con l’idea del sacrificio e della serietà, educate, composte e solidali.
Siamo cresciute con un padre molto possessivo che ha tenuto mia madre e noi chiuse in un mondo dove tutto ciò che è fuori è brutto e cattivo e tutto ciò che è dentro è amore e giustizia, in realtà una persona asociale, insicura ed anche un po’ egoista perché non si è mai smosso dalle sue ferme convinzioni.
I suoi erano ricatti morali, basati sul senso di colpa, che ha funzionato benissimo, noi eravamo brave e serie, il resto del mondo no, come si può deludere le aspettative di un genitore che fa tutto per il tuo bene, che ti ama così tanto?
Le sue parole chiave erano: “Io mi fido di voi ma non degli altri!” .
Mia madre non ha potuto molto, completamente dominata da mio padre e in gran parte vittima dei retaggi familiari non felici che l’hanno condizionata tutta la vita.
Crescendo lo abbiamo molto contestato ma non c’era verso, di questo ne abbiamo sofferto tutte ma poi ognuno ha preso la sua strada non senza fatica, io mi sono fatta condizionare molto e in un momento particolare non ho saputo battermi, ho vinto un concorso in Polizia passando tra i primi 1000 su 240.000 candidati, un concorso che si è svolto a
Roma ed è durato 3 mesi, tanta era l’affluenza di partecipanti, mi fece andare forse pensando che non sarei stata chiamata e invece lo superai, mio padre ne fece una tragedia, mi dovevo presentare ma nessuno mi disse ch’ero brava, solo strepiti e paura di lasciarmi andare e così il mio viaggio verso Roma è rimasto un treno perso per una vita che non conoscerò mai.
Mi sono legata al mio futuro marito.
Ci sono stati momenti anche di rassegnazione e poi ho smesso di parlare e ho pensato bene di sposarmi presto per costruirmi una vita mia… che altra Odissea.
Ho creato la mia famiglia con gioia ma allora pensavo di crearmi presto una mia autonomia e che sarei stata felice, oggi penso che sono stata debole, precipitosa, compensativa e poco sicura sulle mie capacità, sempre alla disperata ricerca di approvazione e assetata d’affetto e attenzioni, non riuscivo a tollerare di far star male qualcuno, ma accontentare gli altri mortificando le proprie capacità non porta certo alla felicità, ma solo grande frustrazione e non ci sono vie di fuga bisogna combattere e non aver paura della disapprovazione altrui, avrei dovuto concedermi più tempo.
Oggi in tutta onestà penso che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e io devo riconoscere la mia debolezza magari giustificata dalla giovane età.
Anni dopo entrambe le mie sorelle hanno lasciato casa per andare a lavorare nel nord Italia, mio padre pianse come un bambino.
In casa mia però c’è stato anche tanto amore, i miei genitori nonostante i caratteri così diversi si sono tanto amati e ci hanno insegnato ad essere generose e solidali ed anche ad avere sempre grande rispetto della propria persona e di valori come l’onestà e l’educazione, mio padre è morto presto aveva 65 anni, è stato molto amato e non ha mai smesso di dirci quanto ci voleva bene, nonostante il carattere non facile aveva anche un gran senso dell’umorismo.
Mia madre ha subito vari interventi ma non ho mai avuto sensazioni negative, di mio padre ho sentito che sarebbe morto un giorno che si sentiva poco bene e sono andata a trovarlo, mi ha dato la mano e l’ho baciato, ho sentito un colpo al cuore e una voce dentro di me che mi diceva di stargli vicino perché il suo tempo era finito, non ho mai dubitato delle mie sensazioni soprattutto quando sono così chiare, improvvise e quasi violente.
Mio padre ha iniziato a stare male a giugno, ed è morto dopo due mesi. In quei giorni io pregavo Dio , non di salvarlo come sarebbe stato logico, ripeto sapevo che Dio aveva deciso così quindi non potevo nulla contro il suo volere, chiedevo di non farlo soffrire e di mandare giù qualcuno che lo portasse per mano non facendolo sentire solo e impaurito.
Una settimana prima di morire, mio padre che non ha mai perso conoscenza e parlava con noi tranquillamente, mi dice che c’è una signora che lo va a trovare e io ( pur sapendo la risposta ) gli ho chiesto se era un’infermiera, lui secco mi ha detto che non era di qui, ma di la, gli ho sorriso e ho detto che ero contenta perché questa persona gli voleva bene.
Nei giorni seguenti lui ne ha parlato con tutti, continuava a vederla e in certi momenti si stupiva di ciò, chiedendo a noi o ad altri vicini di letto come fosse possibile.
Be mio padre è andato tranquillo ed in seguito ho fatto dei sogni che mi hanno confermato ciò.
Mentre papà era ricoverato al Policlinico in quei giorni portai mia madre all’ ospedale di Triggiano per un intervento all’utero, passarono dei giorni e l’esito della biopsia non arrivava, ma un giorno mio padre disse di non preoccuparci perché durante un sogno aveva sentito una voce che per tre volte di seguito gli diceva che l’esito della biopsia di mia madre era negativo e quindi potevamo stare tranquilli.
Quell’esito l’ho ritirato un mese dopo la sua morte e naturalmente era negativo.
Io e le mie sorelle facciamo sogni “incrociati” come quando abbiamo sognato, io mia madre e mia sorella, la futura gravidanza dell’altra mia sorella con tanto di sesso del nascituro e peso alla nascita.
Avrei tantissimi episodi da raccontare, ho sognato appena incinta che il mio bimbo non sarebbe nato, nel sogno vedevo, annegare un neonato in una pozzanghera, e quando ho fatto l’ecografia non dimenticherò mai la faccia dispiaciuta del ginecologo che mi diceva che non c’era battito cardiaco e dovevo ricoverarmi per l’ interruzione non voluta.
Così è stato per due volte, anche la seconda volta un sogno ha preannunciato l’esito non gradito.
Ma sapevo che avrei avuto un figlio maschio, perché l’ho sognato quando avevo 16 anni e alla fine è nato R.
Di Mio figlio D. invece, un giorno molto tempo prima del suo concepimento ho avvertito la sua presenza che mi camminava a fianco e mi chiedeva insistentemente se ero pronta ad accoglierlo e così è stato, penserete che è singolare o che sto farneticando ma vi assicuro che lui era già accanto a me, ho deciso che ero pronta e l’ho concepito subito.
Avrei potuto avere un terzo figlio anche questo preannunciato da un sogno, mi veniva chiesto espressamente se mi sentivo di metterlo al mondo e io ho rifiutato, ero già in crisi da anni,
ero depressa e avevo crisi di panico e ansia, una crisi che mi ha portata a decidere di fare psicoterapia presso lo studio dello Psicologo Dr. Burdi presente su Bari e provincia, non potevo certo mettere al mondo un altro figlio, era arrivato il momento di mettere al mondo me stessa, di partorire Francesca e finalmente guardare la mia natura, la mia anima volare libera, nella luce come una bellissima e colorata farfalla, delicata ma libera !!!
Mia sorella L. ha avvicinato me e gli altri componenti della famiglia a interessarci di cosa vuol dire avere una sensibilità particolare.
Lei sin da piccola percepiva delle presenze, faceva viaggi oltre se, visitava abitazioni che conosceva ma non frequentava e ne descriveva i particolari e che poi corrispondevano alla realtà. Lucia è una infermiera, percepiva i loro dolori e le richieste d’aiuto di pazienti, ne percepiva l’energia, in seguito ha cambiato reparto perché tali situazioni la turbavano.
Lucia era spaventata, da piccola l’abbiamo fatta visitare, ma in lei vedevano solo una bambina normale, solo più sensibile e paurosa, crescendo lei ha molto approfondito la sua sensibilità con letture e conosciuto persone ( uno psicoterapeuta, un prete esorcista, un pranoterapeuta e un’insegnante di Yoga e meditazione ) che l’hanno saputa tranquillizzare sulla normalità di tali capacità che tutti potremmo utilizzare ma solo alcuni riescono a sviluppare.
Tengo a precisare che siamo credenti e ci teniamo alla
larga da ogni forma di superstizione, parlo di sensibilità e assolutamente mai di magia, esoterismo e altre amenità del genere, da cui tutti e dico tutti dovrebbero tenersi alla larga.
Noi sappiamo bene che oltre al corpo siamo fatti di energia mentale e che il nostro sistema nervoso centrale lo conosciamo ben poco ed ha una capacità che ci permette di comunicare con tutte le le sue potenzialità.
E’ difficile raccontare una vita in due righe, parlerò di L. nelle prossime parti in modo da spiegare un po’ meglio la sua sensibilità che ho scoperto essere un po mia e sicuramente anche un pò vostra.
Nessuna cosa avviene per caso di questo sono certa, nessuna
richiesta rimane inascoltata, dopo un percorso di psicoterapia c’è stato un cambiamento enorme in me, mi sono liberata di tutti quei paletti in cui mi ero imprigionata, la mia sensibilità mi portava a sentire il dolore di tante persone e a farlo mio, mi preoccupavo costantemente di correre in aiuto in maniera diretta o indiretta di chi sentivo avesse bisogno e non mi curavo di me, chissà perché pensavo che per me non c’era via d’uscita, e poi ho capito e ho deciso di aiutare me stessa e mi sono data il permesso di vivere e perché no, cambiare la mia vita in meglio per quanto è possibile e poi aiutare meglio e correttamente gli altri.
Vi invito a commentare e a scrivere di voi su studio@burdi.it
Francesca S
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Da Roberta
Ciao Francesca,
quello che racconti è molto suggestivo.
Voglio raccontarti di alcuni episodi che hanno segnato la mia vita, non profondi come i tuoi, ma che riguardano l’intuito.
Quando sono rimasta incinta, nonostante il test di gravidanza era risultato negativo, sentivo che c’era qualcosa di diverso e ho insistito con il fare le analisi del sangue ed ero incinta!
Una settimana prima che nascesse ho sognato la mia bambina appena nata: piccola, il visino a pallina e tanti capelli neri: è nata esattamente uguale.
Spesso mi accade di avere la “telepatia” con mio marito e con una cara amica. Mi capita di chiamarli o di scrivere loro un sms o una mail esattamente un momento prima in cui anche loro lo stanno facendo nei miei confronti… o mi stanno pensando.
Il mio intuito ha avuto la massima sua funzione durante il tradimento di mio marito.
Appena lui ha incominciato solo a frequentare l’altra donna io l’ho sentito. Non potevo immaginare, ma gli ho detto che “lo sentivo lontano” e ho incominciato a prendere iniziative come trascinata da un sesto senso. E’ come se sentissi ogni sua vibrazione. Ma l’assoluta fiducia in lui e poca in me stessa non mi faceva immaginare nulla. Anche molto prima che accadesse ho osservato atteggiamenti strani e a me incomprensibili.
Dopo avermi confessato un coinvolgimento con un’altra donna, senza ancora sapere che fosse sessuale, inconsciamente ho fatto un atto sessuale che non avevo mai fatto prima, a distanza di un anno ho scoperto che lo faceva anche lei… che cosa è successo alla mia testa? Il mio inconscio sapeva tutto anche se lui negava di fare sesso con un’altra e io gli credevo, ma non gli chiedevo la sua parola d’onore perché il mio inconscio sapeva la verità… e io volevo scacciare quell’amara verità.
Lo vedevo fuori di se, non era se stesso, con tutti, non solo con me.
Credo che l’intuito appartiene alle persone che hanno uno spiccato senso dell’osservazione e una grande sensibilità.
Ho sempre considerato la mia sensibilità un limite, perché mi ha portato spesso a soffrire nella mia vita e a piangere, ma oggi quella sensibilità è il mio Dono che mi ha permesso di “sentire” mio marito e la sua sofferenza.
Con la psicoterapia sono riuscita a imparare a gestire la mia emotività, non la reprimo, ma non mi faccio più catturare per lunghi periodi come mi succedeva prima.
Mi ritrovo in parte nella tua storia di vita.
Bambina molto sensibile con la lacrima facile, con un papà possessivo, vittima a sua volta di una madre padrone. Aveva sotto controllo me, mia sorella e mia madre. Mia madre ha sofferto tanto a causa degli obblighi e doveri di mio padre nei confronti di questa famiglia patriarcale. Soffriva fisicamente con asma, orticarie, mal di stomaco, svenimenti improvvisi … solo dopo la nascita di mia figlia lei è guarita.
Due figlie “perfette”: educate, composte, eppure tutto ci era negato, in particolare e me che sono quella più grande è stata negata la libertà di sbagliare.
Troppa protezione e invece il mondo fuori dalla famiglia è difficile. I suoi permessi erano condizionati dalla presenza di mio marito (all’epoca fidanzato), da sola non potevo fare nulla.
Anch’io ho vissuto rendendo felici gli altri, non pensando a quello che Io volevo. Lavoravo con mio padre, sottopagata, spesso ho espresso il desiderio di smettere … ma mi sono fatta condizionare dai suoi ricatti psicologici: se smetto di lavorare muoio! Al primo posto c’è sempre stato il mio compagno e la realizzazione dei suoi obiettivi.
La nascita di mia figlia ha compensato il mio vuoto, mi sono sentita realizzata, con lei riuscivo a essere in simbiosi e serena, ma ho smesso di essere combattiva e il mio corpo ha reagito somatizzando: manifestavo il mio malessere con le emicranie.
Le emicranie sono la manifestazione dei miei stati ansiosi, ansia anche trasmessami da altri…
Un Abbraccio Roberta
Cara Roberta,
ho letto la tua mail, fantastica, sono contenta e anche un po’ emozionata, tu dici che le tue sensazioni non sono così eclatanti come le mie ma non è affatto così, anzi. Il tuo intuito ti ha detto molto e può diventare il tuo migliore amico, come hai detto tu stessa sapevi già molte cose, non è poco. Dentro di noi sappiamo sempre cosa è meglio per la nostra vita, a volte però la paura ci fa chiudere gli occhi, così possiamo sempre dire di non aver visto o capito una determinata situazione. Tu hai empatia con alcune persone a cui vuoi bene, io invece anche con estranei o conoscenti, mi capita di intuire le loro vite, anche attraverso dei sogni o guardandoli negli occhi, spesso mi dicono delle cose e io ne vedo altre, cose che poi vengono fuori nel tempo e mi danno conferma, poi per un motivo inspiegabile la mia voce interiore mi dice che devo aiutarle, piccoli interventi per il loro percorso evolutivo, mi sembra di avere una calamita ma penso che mentalmente queste persone a loro volta intuiscano la mia disponibilità per questo si avvicinano a me. Anche io avevo bisogno di una persona che mi aiutasse nel mio percorso e ho scelto il dottor Burdi, lui mi ha aiutato ad andare su uno scalino superiore. Ora che ho terminato il mio percorso di psicoterapia, sono serena e essendomi liberata delle mie zavorre mentali posso agire senza che le emozioni degli altri mi devastino e incidano sul mio personale equilibrio.
Se continuerai a leggere le news racconterò altri episodi che hanno a che vedere con l’intuito e l’empatia. Ti auguro davvero ogni bene e più di tutto di seguire sempre quella parte di te che sa guidarti, certo bisogna anche stare attenti a non confondere le intuizioni con le ansie e le paure, si rischia di prendere fischi per fiaschi, ma solitamente le due cose sono così differenti da essere facilmente riconoscibili.
Un abbraccio Francesca.
Ilean
ho appena letto…ho pianto tanto…mi manca tanto francesca…. un bacio da parte mia, sei sempre nei miei pensieri, sempre. Ilean
Carissima Ilean,
quando ho letto il tuo messaggio mi sono commossa anch’io, il cuore mi batteva fortissimo, sono felice che mi pensi perché anch’io ti ho pensato tanto e ho saputo dei tuoi progressi, sei davvero forte e determinata e hai in te delle grandi potenzialità sono certa che arriverai alla meta e quel giorno esulterò con te, mi risuona nella mente la tua risata così contagiosa e la tua allegria, ti abbraccio forte forte e ti sarò accanto con tutto il mio affetto, aspetterò tue notizie con grande gioia. Francesca .
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